Artisti di Sicilia sbarca a Palermo

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Sono trecento i capolavori del Novecento siciliano esposti nelle prestigiose sale di Palazzo Sant’Elia, a Palermo, per la seconda tappa della mostra “Artisti di Sicilia. Da Pirandello a Iudice” che rimarrà aperta fino al 26 dicembre. Curata da Vittorio Sgarbi con la direzione artistica di Giovanni Lettini, l’esposizione raccoglie la più importante produzione artistica siciliana di pittori, scultori, fotografi e documentaristi, a partire dagli anni ’30 e fino ad oggi, con opere straordinarie, molte delle quali provenienti da importanti collezioni pubbliche e private. Una grande mostra, insomma, che grazie al successo di pubblico e critica riscontrato nella tappa inaugurale di Favignana sarà ospitata a febbraio dal Comune di Catania a Castello Ursino, prima di partire per Londra e giungere Oltreatlantico nella città di New York.

Artisti di Sicilia riunisce la più importante produzione artistica siciliana mai vista prima d’ora in un unico luogo. Grazie ad un percorso espositivo che racconta la storia delle arti figurative siciliane iniziata con i maestri dei primi del novecento come Aleardo Terzi e Totò Gregorietti e proseguito fino al nuovo millennio con le opere di artisti come Giovanni Iudice. Fra i numerosi artisti presenti in mostra ricordiamo Antonio Amore, Carla Accardi, Emilio Greco, ma anche Bruno Caruso, Luigi Nifosi, Marcello Lo Giudice Ferdinando Scianna, Giovanna Lentini e poi ancora Pietro Cosentino, Umberto Gervasi, Vincenzo Nucci e Vito Cipolla.

Dalle spiagge rappresentate da Fausto Pirandello, alla celebre” Vucciria” di Renato Guttuso , passando per i paesaggi di Piero Guccione, il gruppo di Scicli e la Scuola di Palermo, la mostra è una sorta d’istantanea delle ricerche artistiche che nel corso degli anni hanno percepito la propria Sicilia come luogo di meditazione e conflitto. Rispetto alla precedente tappa di Favignana la mostra, di Palermo, si arricchisce di cento nuovi pezzi, tra cui quattro oli di Renato Guttuso : “I tetti di Roma” (1941) “Nudo femminile” (1940), “I conquistatori” (1981), e “Rovine di Gibellina” (1970). In mostra anche la “Fabbrica” di Daniele Schmiedt, “Schermidori” di Pippo Rizzo, “Natura morta” di Francesco Trombadori e opere di Gino Morici, Paolo Schiavocampo, Antonio Sanfilippo, Mimì Lazzaro, Vittorio Corona e Pupino Samonà.

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